La Vita è basata sull’immortalità completamente autosufficiente. Queste sono le qualità della vita e quando vogliamo creare le condizioni ottimali della vita nell’individuo e nella collettività ricorriamo all’aspetto della conoscenza capace di armonizzare il cambiamento con il non cambiamento, l’immortalità con la mortalità, l’individualità con l’universalità. Se la vita potesse vivere in questa totale flessibilità, sarebbero armonizzati il punto e l’infinito; tale conoscenza è chiamata Ayurveda, che è la conoscenza della durata della vita dove “vita” è coperta dal valore “punto” e il valore “infinito” competente a comprendere tutti gli aspetti e le possibilità della vita, e in tale concetto comprendiamo il campo del cambiamento e del non cambiamento. La conoscenza della durata infinita e della durata breve della vita implica il cambiamento di valori da piccoli a sempre più grandi. La più antica registrazione della conoscenza è rappresentata dal Veda. L’Ayurveda è quella conoscenza mediante la quale possiamo guardare quella grande flessibilità nella fisiologia e nella coscienza, per cui non verrà ammessa alcuna fatica in essi, permettendo vita lunga e armoniosa senza stress dato che essa è l’armonia tra il piccolo punto e l’infinito. La letteratura vedica è il contenitore della conoscenza, della perfezione. Il Veda è la conoscenza e la struttura della conoscenza racchiude in essa la struttura del conoscitore, del mezzo e dell’ogetto della conoscenza stessa messi insieme in uno stato unificato che rappresenta lo stato della pura conoscenza. Tale struttura di pura conoscenza è il SAMITHA. Lo stato unificato di Rishi-Devatha-Chandas è il Samitha. Esso è un valore che sta per silenzio completo, stato di R-D-C. Questi tre valori rappresentano il dinamismo, le relazioni tra di loro, l’eterno dinamismo.. Silenzio e dinamismo coesistono entrambi. La conoscenza dipende da R-D-C, ma qualunque sia lo stato di coscienza del conoscitore da ciò dipende la struttura della conoscenza. La coscienza del conoscitore è il campo da cui sboccia la conoscenza. Nello stato del Samhita la coscienza conosce solo se stessa; la conoscenza è strutturata nella coscienza.La coscienza nel suo stato silenzioso, la coscienza nel suo stato dinamico in R-D-C: le qualità della coscienza sono Samhita, Rishi, Devatha, Chandas le quali costruiscono le qualità della conoscenza, in termini di valori espressi (dinamismo) e non espressi (silenzio). Queste qualità interagendo tra di loro sono responsabili dell’atto della creazione.
Ayurveda è la scienza della durata della vita, e in essa troviamo due divisioni:
COSCIENZA MANIFESTA (CORPO)
COSCIENZA NON MANIFESTA
Se la coscienza è vigile è nella consapevolezza illimitata, è totalmente autoreferente.
Negli altri stati la coscienza conosce il corpo. Noi abbiamo 7 stati di coscienza, e ogni stato di coscienza ha una sua fisiologia ed a ogni stato di coscienza corrisponde un determinato assetto fisiologico. C’è una relazione tra coscienza e corpo, che implica di considerare il valore della coscienza e del corpo. Il corpo è l’espressione della coscienza. Un corpo armonioso è espressione di una coscienza vigile.Se il corpo e la coscienza sono in pieno accordo fra di loro allora vi è equilibrio, vi è Samitha fra R-D-C. perfetto. Vi è equilibrio tra l’aspetto dinamico e l’aspetto silenzioso della vita. Se domina Deviata, o se domina Rishi, o se domina Chandas, l’equilibrio è disturbato, dove c’è squilibrio, l’armonia è disturbata, la vita entra in tensione.
L’intero campo della fisiologia è costruito in modo armonioso se la relazione coscienza-spirito è armoniosa.
L’Ayurveda ci da la misura dell’armonia nella relazione tra la coscienza e il corpo. R-D-C- sono chiamati nel corpo, sono espressi nel corpo e nella fisiologia in Vata, Pitta e Kapha. Se misuriamo V-P-K nel corpo e riscontriamo che sono in equilibrio, vuol dire che la coscienza pulsa armoniosamente.
Il polso è il valore pulsante della coscienza nel corpo.
R-D-C coesistono con il Samhita, con il loro stato unificato e abbiamo la possibilità di vedere la loro qualità pulsante, uno che diventa 3 e 3 che diventa uno…; lo possiamo vedere nel corpo e nella coscienza. Vi è un impulso sincrono: coscienza e corpo pulsano insieme, sincroni.
Se predomina Vata o Pitta o Kapha viene fatta una diagnosi di squilibrio e preparato un fitocomplesso in modo da correggere ale squilibrio di V-P-K e quindi lo squilibrio della coscienza. Il sentire il polso informa il medico quale sia lo stato della coscienza e quale stato disturbato della coscienza appartenga a Rishi, Devata o Chandas e di conseguenza a Vata, Pitta o Kapha; di conseguenza poi si vede se e come la fisiologia pulsi armoniosamente in relazione alla qualità della coscienza. Esso significa sentire come l’intero corpo pulsi, olisticamente parlando, e se questo pulsare sia sincrono o meno nelle sue qualità, se è equilibrato o nell’ordine perfetto oppure squilibrato o nel disordine. E’ una diagnosi di tipo solistico. Se una parte del corpo non è in sincronia con le altre il corpo ce lo dice. Ogni organo funziona in un dato modo e l’insieme di queste funzioni è il polso che è quindi la misura dell’equilibrio del corpo e della sincronicità delle varie parti del corpo tra di loro.
L’Ayurveda sa che l’intera creazione, l’intero corpo è espressione della coscienza nella sua qualità. Quando il Samhita, R-D-C, si esprimono nel corpo, si esprimono diversi aspetti della fisiologia, Vata, Pitta e Kapha. Quando si verifica uno squilibrio sappiamo se uno di queste unità è responsabile dell’equilibrio e ciò porta un vantaggio che è espresso in una teoria fisica. La Teoria della Misura:dove va l’attenzione si produce qualcosa nell’oggetto stesso dell’attenzione. La nostra attenzione va in questo caso nel polso. Quando in esso si produce uno squilibrio, l’attenzione del medico attraverso le sue dita, agisce sulla qualità pulsante del polso del paziente. Ne corregge lo squilibrio crescente e lo riporta in equilibrio. Anche se c’è una piccola parte sofferente soffre tutto l’organismo e la mente; l’attenzione del medico corregge, ravviva il polso polso per la virtù del sentire. Anche il paziente sa che il polso viene toccato e anche l’attenzione del paziente sul punto di contatto entra in gioco, e anche questo da equilibrio al polso squilibrato.
Il corpo è espressione della coscienza.
La materia emerge dal progressivo sovrapporsi di Chandas su Rishi.
L’attenzione del medico ha l’effetto di ridare equilibrio ad un paziente squilibrato e il desiderio del paziente di avere una cura dal medico e di riequilibrare lo squilibrio di Vata, Pitta e Kapha sono un modo per compensare tale squilibrio: il metodo della diagnosi diventa il mezzo della cura. Nel sentire il polso c’è già la correzione dello squilibrio, è implicito. La conoscenza della lettura del polso elimina il 50-60% della malattia. Ogni malattia, ogni disordine comincia assai indietro nel passato e occorre tempo perché si manifesti. Con la lettura del polso scopriremo lo squilibrio all’inizio del suo manifestarsi, di crescere. Questo è un approccio molto bello per la prevenzione e della cura. Tutti i preparati sono preposti a curare tutti gli squilibri di Vata, Pitta e Kapha. Prescrizione vuol dire cosa prendere, cosa non prendere, quali alimenti evitare. La conoscenza di questi aspetti permetterà di impedire alla malattia di crescere già dall’inizio. L’equilibrio si riflette sul comportamento. Il comportamento derivante da uno stato in equilibrio, sarà cordiale, irradierà benevolenza. La coscienza individuale pulsa attraverso la fisiologia e sente se quella qualità pulsante è o meno in sintonia con l’Universo. Quando la nostra fisiologia è in sincronia con la vita cosmica manterrà la sincronia tra R-D-C e quando R-D-C. sono in sintonia si troverà in perfetta sincronia con l’Universo.
Prevenire significa bloccare l’influenza negativa di pensieri e comportamenti provenienti dall’esterno che rendono la vita difficile. La salute è il cardine principale perché vivere in salute significa avere il paradiso in terra. La persona in salute irradia armonia. La persona non in salute irradia ombra nella sua vita e anche squilibrio nell’ambiente. E’ necessario che la coscienza e il corpo funzionino con coordinazione, in equilibrio perfetto. In tal caso una vita libera è una vita in accordo con il campo della coscienza, in accordo con le leggi della natura.” Che cosa garantisce l’esatta sequenza dei suoni del Veda:
1) collasso del suono primordiale precedente (AK) nel silenzio
2) la pura coscienza, che sempre è uguale
Quando il suono collassa provoca una perturbazione che da alla coscienza autoreferente l’impulso per produrre il suono successivo. Secondo Maharishi la nascita di una nuova vita è stimolata dall’ultimo desiderio prima di morire.
Ogni paziente interagisce diversamente. I modi di interazione fra medico e paziente possono essere diversi, ma l’equilibrio è unico. E’ molto più facile aspirare alla perfezione perché la perfezione è nella mente di ognuno, è quindi più facile agire in accordo con le leggi di natura. La perfezione non è nel relativo, perché il relativo cambia continuamente. La perfezione è nel valore assoluto della vita. I Veda affermano che la perfezione è Ananda, è Beatitudine che permana tutte le cose, tutta la vita. Ogni atto è motivato nella sua genesi e nel suo fine dalla beatitudine.
L’equilibrio è la rimozione del Pragyaparadh (errore dell’intelletto), del Tre in Uno nella coscienza. La realtà è Uno non Tre, il Tre è l’espressione dell’intelletto. La realtà nelle sue diversificazioni è illusione, sogno, in realtà tutto è uno. La felicità appartiene alla natura della vita. Quando la coscienza vibra in ordine perfetto, Vata, Pitta e Kapha vibrano in ordine perfetto, si ha l’armonia, la felicità. Salute e felicità di avere un corpo. La struttura della coscienza, il luogo in cui la coscienza interagisce con sé stessa senza frizioni, senza stanchezza, senza consumo di energia, è la sede della felicità. Quando l’uomo vive in accordo con le leggi di natura, la natura gli dona tutto senza che l’uomo faccia fatica ad assicurarsi il suo sostentamento. Al di sotto del livello di pura coscienza il livello di perfezione è basso.
Uno stato di fisiologia distorto da una coscienza distorta da un’esistenza distorta. Un uomo in equilibrio ha il cervello in equilibrio, ha i pensieri in equilibrio. Influenze disordinate ci fanno operare scelte disordinate. E’ importante curare il pensiero collettivo perché il pensiero del singolo influenza il collettivo e viceversa.